Weekend in alpe Cimbra, sulle tracce della Grande Guerra
Eccomi al mio primo post “travel” e magari starete pensando… “ma tu non sei una food blogger”? Sì! Io rimango una food blogger però mi piace tanto viaggiare, visitare posti nuovi, studiare per organizzare vacanze che facciano divertire tutta la mia famiglia, quindi ho pensato di condividere con voi queste esperienze! Sicuramente quello della travel blogger è un mestiere decisamente più impegnativo, anche a livello di tempo, rispetto al postare una ricetta per cui, compatibilmente con famiglia-lavoro-hobby cercherò, ogni tanto, di darvi qualche idea per weekend fuori porta o vacanze vere e proprie! Sul blog troverete tutte le mie avventure nella sezione “Gingerella in giro” vi piace il nome? 😆
Inizio con un fine settimana che ho fatto poco tempo fa, ma a cui sono molto affezionata visto che è stato il regalo per il compleanno del mio Papy. Lui è un alpino DOC e ama leggere libri che narrano le imprese di alpini gloriosi come quelli della grande guerra, ho pensato che portarlo dove sono ancora vivi i segni, impressi nella terra, di queste gesta, avrebbe illuminato i suoi occhi ed infatti così è stato. Sul web esiste un sito sugli itinerari della grande guerra, che propone varie escursioni sui principali fronti della prima Guerra Mondiale in Trentino, Friuli Venezia Giulia e Veneto. Per esigenze di bimbo, che non ama ancora i viaggi troppo lunghi in auto, ho scelto il Trentino e principalmente l’Alpe Cimbra. La nostra avventura è partita infatti da Folgaria (Tn) che da Brescia è raggiungibile in meno di 2 ore di strada. Abbiamo superato il paese e raggiunto il Passo Sommo (ampio parcheggio prima del valico) da cui, dopo esserci preparati con la nostra tenuta da montagna, siamo partiti alla volta del Rifugio Stella D’Italia.
Per chi viaggia con prole come noi e non è solito, come nel nostro caso, trasportare in uno zaino porta bimbo il proprio figlio, sottolineo come questa passeggiata sia fattibile anche con un passeggino, ovviamente robusto. L’escursione si svolge su strada carreggiata, naturalmente chiusa al traffico, di circa 1 ora. Il percorso non presenta nessuna difficoltà e, ad onor del vero, è riuscito a completarlo tranquillamente mio Papà di 82 anni! La giornata, dapprima un po’ nuvolosa, finalmente si apre e quando arriviamo al Rifugio il sole crea uno spettacolo meraviglioso con questi prati pieni di fiori tra cui il favoloso giglio di montagna.
Quando vado nei rifugi, se c’è la possibilità, cerco sempre di prenotare perché avendo un bimbo piccolo non mi posso permettere di farlo aspettare se ha fame. Fortunatamente allo Stella D’Italia è possibile farlo, anzi, è cosa gradita! Dopo un servizio fotografico completo al paesaggio e alla mia famiglia, ci sediamo al nostro tavolo che è all’esterno e da sul prato davanti al rifugio, che fa da terrazza alla vallata e dove si può anche prendere il sole usando le sdraio in dotazione.
Che dire del pranzo? In montagna si mangia quasi sempre bene, qui il servizio è anche molto organizzato e questo penso sia dato anche dal fatto che il rifugio è sulle piste da sci , ed è per cui abituato a lavorare molto a ritmi alti.
Ma la meta della nostra escursione non era il Rifugio Stella D’Italia (che abbiamo comunque molto apprezzato) bensì il Forte Sommo Alto posto poco più in alto e raggiungibile in 15/20 minuti di cammino.
Questo forte è stato realizzato a partire dal 1907 dal comando austriaco per garantirsi uno spazio di manovra per le truppe destinate alle offensive sul fronte veneto.
Purtroppo la fortificazione non si presenta in buonissime condizioni, anche se mi han detto essere stata inserita in un progetto di recupero dei forti austro-ungarici Trentini.
E’ comunque visitabile all’interno, facendo molta attenzione a dove si mettono i piedi! La vista dalla cima della fortificazione vale comunque la visita a questo pezzo di storia.
Per mio Papà prendere contatto con l’altra faccia della medaglia, cioè i nemici, è stato molto interessante e ne ha soprattutto apprezzato la maestria costruttiva. Stanchi, ma felici, torniamo al nostro punto di partenza e ci dirigiamo al B&B Longanorbait dove dormiremo per la notte. Il B&B è davvero carino, c’è anche un maneggio all’interno, dove il mio cucciolo ha fatto subito amicizia col puledrino nato da poco.
La sig.ra Marisa, con molta ospitalità e gentilezza, ci mostra le nostre camere che sono molto accoglienti e che danno tutte su un bellissimo prato dove ci sono delle comode sdraio dove riposare o prendere il sole. Ho scelto di non cenare al Longanorbait , anche se il servizio è disponibile, solo perché contavo che il mio bimbo si addormentasse poi nel viaggio di ritorno dall’osteria che avevo scelto, come è stato. Sono sicura che Marisa sia un’ottima cuoca (vista la colazione del giorno dopo) e la prossima volta non mancheremo di assaggiare anche la sua cucina. Abbiamo cenato All’Osteria Coe che si trova sull’omonimo passo distante una 20 di minuti dal nostro alloggio. L’osteria è davvero caratteristica, un po’ spartana, ma a noi questi “posticini” autentici piacciono alla follia!
La cucina trentina merita davvero: crocchette al formaggio locale, tortel di patate con speck, tris di canederli e per finire un dessert che adoro: il gelato con la salsa di mirtilli calda.
Sazi e felici torniamo al B&B e dormiamo sonni sereni o quasi (Nicolò ci ha fatto un po’ impazzire quella notte, dicono che la montagna rilassi…in questo caso non tantissimo!). La mattina seguente, dopo una bella colazione con prodotti tipici e dopo aver salutato la carinissima Sig.ra Marisa, abbiamo deciso di concederci una passeggiata al vicino Lago di Lavarone. Questo posto mi ha davvero stupito.E’ un lido in piena regola in mezzo alle montagne dove la gente si reca a fare il bagno, a prendere il sole e a divertirsi.
Si chiama Lido Bertoldi ed è davvero attrezzatissimo con sdraio, ombrelloni, pedalò e vari giochi per i più piccoli. Mi sarei fermata volentieri a rilassarmi un po’, ma la nostra avventura doveva continuare e dopo una bella passeggiata intorno al lago abbiamo deciso di pranzare sulla splendida terrazza dell’ Hotel Al Lago dove varrebbe la pena fermarsi anche solo per la vista, ma devo dire che anche il cibo merita molto.
Il nostro weekend non poteva che concludersi con la visita al vicino Forte Belvedere una delle fortezze più grandi e perfettamente conservate del Trentino. L’interno è un vero proprio museo dove si possono conoscere, tramite filmati e cimeli del tempo, la vita e la storia del fronte austro- ungarico.
Il biglietto intero costa 7 € ed il ridotto 5. Beviamo l’ultima “birretta” al ristoro del forte (quello non è del 1900) e ci accingiamo a tornare verso Brescia. E’ stato davvero un bel weekend, ho fatto felice mio Papà (che era il mio primo obiettivo) e sono venuta a contatto con della storia che ignoravo quasi del tutto! Ve lo consiglio!
PS: aspetto consigli, richieste, critiche sul mio primo Travel post 😛
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